Colpi di Penna - Recensioni di libri

martedì 28 agosto 2018

Lettere di condannati a morte della resistenza italiana

..addio bel sogno tante volte cullato nei miei più vaghi pensieri di una vita felice. Iddio non volle e il tuo Giacomo, lontano da te si diparte senza la gioia d'un tuo ultimo bacio. T'ho amata, Vittoria, come si ama la persona più cara, ho venerato i te un insieme di virtù che m'avrebbero resa felice l'esistenza. Ma oramai soltanto il ricordo ti rimarrà di chi non disdegnavi di avere come compagno.


Genere: Storia italiana
Editore: Einaudi
Pagine:  245

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lunedì 16 ottobre 2017

Il potere dell'attore - Ivana Chubbuck

In ogni storia c'è un personaggio che desidera o ha bisogno di qualcosa (il suo obiettivo) - amore, potere, conferme, onore - e la storia documenta il modo in cui il protagonista tenta di raggiungere o realizzare quel particolare desiderio o bisogno. Cosa e come i personaggi cercano di ottenerlo. La mia tecnica insegna agli attori come vincere, perché è questo che fa la gente nella vita reale.

Genere: Recitazione, Manuali
Editore: Dino Audino
Pagine: 223

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giovedì 25 maggio 2017

Storia del corteggiamento - E.S. Turner

Sir Thomas accompagnò il galante visitatore nella stanza, prese le coperte per un angolo e le tirò giù: le ragazze erano distese sul dorso e "le loro camiciole erano sollevate fino alle ascelle". Si svegliarono e si voltarono prone. W. Roper disse: "Ho visto i due lati!" diede una botta sul didietro di una delle due e aggiunse "Tu sei mia!" e la corte finì qui.

Genere: storia, società e costumi, scienze sociali
Editore: ultra
Pagine: 267


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lunedì 4 aprile 2016

L'assassino etico | David Liss

L'assassino, quando non era impegnato ad assassinare qualcuno, si comportava come una persona normale. Magari era convinto, davvero convinto, che Bastardo e Karen si fossero meritati quella fine. Ma chi meritava una fine del genere? Vivevo forse in un mondo in cui i malvagi venivano ammazzati da assassini virtuosi?

Genere: Thriller, Gialli
Editore: Tropea
Pagine: 381

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domenica 4 ottobre 2015

Alice nel paese delle meraviglie | Attraverso lo specchio - Lewis Carroll

Alice moriva di noia a starsene suduta con la sorella sulla proda, senza far niente; aveva sburciato un paio di volte il libro che la sorella stava leggendo, ma non c'erano figure né dialoghi, "e a cosa serve un libro", pensava Alice, "senza figure né dialoghi?"

Genere: Classici
Editore: Vari - pagine 312
Listino: €2.50-€15



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lunedì 27 luglio 2015

HAMAS - Paola Caridi

Gaza è una città dove tutto è normale, ma dove la normalità non è altro che finzione. Una città normale, sospesa su una nuvola. Lontano, oltre quella striscia, c'è il mondo, il resto del mondo che per i palestinesi a volte è un mito, a volte un ricordo, sempre una nostalgia. Gaza è il luogo del tempo sospeso, un limbo fatto di case che si susseguono a case. 

Genere: Politica
Editore: Feltrinelli - pagine 281
Listino: €15 (sconti fino al 15%)

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venerdì 29 maggio 2015

Il Grande Gatsby | F.Scott Fitzgerald

Ci dovevano essere stati momenti, perfino in quel pomeriggio, in cui Daisy non era stata all'altezza di suoi sogni - non per colpa sua, ma per la colossale vitalità della sua illusione. Era andato oltre lei, oltre tutto. Si era gettato in quella storia con una passione creativa, accrescendola continuamente, ornandola con tutte le piume colorate trovate sulla sua strada. Non c'è fuoco o gelo che possa sfidare ciò che un uomo può immagazzinare nella sua anima.

Genere: Narrativa
Editore: Universale economia Feltrinelli
Listino: €9 (sconti fino al 15%)

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sabato 2 maggio 2015

Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano - E.E. Smitth

Così, avevo imparato a guardare il prossimo con gli occhi di mio padre. Con diffidenza, disprezzo... Essere amico delle puttane e parlare con il droghiere arabo, anche se non era arabo - dato che "arabo vuol dire bottega aperta la notte e la la domenica" -, erano cose che serbavo in un cassetto segreto della mia anima, cose che non facevano ufficialmente parte della mia vita. 

Genere: Narrativa
Editore: E/O - pagine 111
Listino: €9 (sconti fino al 15%)

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giovedì 28 agosto 2014

Contro l'amore (Against Love) - Laura Kipnis

Ecco un'altra domanda: è la persistenza dell'etica del lavoro a tenerci legati alla "coppia cameratesca" e alla sua dittatura quotidiana, o è il carattere particolare della suddetta coppia a incatenarci a un regime lavorativo sfiancante? Su quest'ultima la giuria sta ancora deliberando. 

Genere: Società e costumi, Scienze sociali
Editore: Einaudi - pagine 207
Listino: €12 (15% sconto)

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sabato 27 luglio 2013

K-PAX - Gene Brewer





K-PAX
Gene Brewer
Baldini&Castoldi
p.223


Strana coincidenza. Ho letto questo libro mesi fa, ma ho sempre rimandato la recensione a causa degli impegni. Oggi, nella calma calda del sabato, qualcosa mi rendeva distratto. Ad un tratto, con uno scatto improvviso vado alla libreria, prendo il libro K-PAX e apro un file con degli appunti sul romanzo. Con mio stupore mi accorgo che trob è ritornato sul suo pianeta il 27 luglio, proprio oggi in questa nostra realtà extra-letteraria il calendario segna la stessa data. Un'incredibile coincidenza, che toglie gli ultimi dubbi: trob non era un caso clinico, ma un alieno. Sono quelle cose che ti entrano dentro inconsapevolmente, restano lì, fissate nell'inconscio, hanno già un appuntamento dentro di te, ma tu ancora non lo sai. Forse anziché scrivere, avrei dovuto sfruttare un fascio di luce per lasciare questa Terra e trasferirmi su K-PAX, ma è troppo tardi e dovrò attendere almeno cinque anni.

K-PAX è un affascinante romanzo fantascientifico – a seconda dei punti di vista – di Gene Brewer, dal quale è stato tratto il film con Kevin Spacey e Jeff Bridges. Se non l'avete ancora letto, è un ottimo libro da portare sotto l'ombrellone. Non lungo, con uno stile narrativo semplice e scorrevole, K-PAX è un libro al tempo stesso leggero e profondo, che stimola interessati riflessioni sulla natura dell'uomo.



Nel 1990, un maschio bianco viene prelevato dalla polizia di New York dopo essere stato trovato chino vittima di una rapina al Grand Central Terminal, nel centro di Manhattan. Dopo aver risposto alle domande della polizia con delle risposte un po' strane, è trasferito al Bellevue Hospital per la valutazione. Seppur non fisicamente malato, l'uomo si trova al porto di un delirio strano: sostiene di provenire da un pianeta chiamato K-PAX nella costellazione di Lyra. Il paziente, il quale si definisce "trob" (volutamente minuscolo per riflettere l'insignificanza di una forma di vita individuale nell'universo), viene infine trasferito al Manhattan Psychiatric Institute (MPI), dove diventa il paziente del dottor Gene Brewer (stesso nome dell'autore).

L'intero romanzo è la trascrizione delle sedute di terapia – intervallate da spunti di riflessione - che il dottor Brewer svolge con il misterioso paziente. A parte la sua “personalità aliena” e qualche ambiguo comportamento, come il divorare la frutta con tanto di buccia e non togliere gli occhiali da sole per l'estrema sensibilità ai raggi ultravioletti, trob appare come un individuo estremamente calmo, intelligente e con un buon senso dell'umorismo, con una notevole preparazione scientifica e astronomica; sostiene inoltre di comprendere molte lingue, nonché le lingue degli animali e le strane elucubrazioni dei pazienti dell'ospedale. Durante la descrizione della terapia apprendiamo di K-PAX, pianeta sul quale molti lettori desidereranno trasferirsi alla fine del libro. K-PAX è più evoluto della Terra, non ci sono guerre, tutti gli esseri sono vegani, lo specismo è superato, non ci sono leggi, polizia, governi, non ci sono scuole o religioni: in parole povere, anarchia. L'anarchia su K-PAX è non distruttiva, non-violenta e pacifica, è un auto-armonizzazione, l'anarchia ordinata. Nonostante non ci siano scuole i K-PAXiani danno un gran valore alla conoscenza, tutti gli individui su K-PAX studiano mossi dalla curiosità e voglia di conoscenza; e azzardiamo a dire che così dovrebbe essere, individui curiosi e non obbligatoriamente addestrati alla servitù. Non ci sono reati su K-PAX, i K-PAXiani sanno perfettamente distinguere tra bene e male. Un pianeta che ad alcuni parrà un'assurda utopia, altri invece lo troveranno auspicabile e desiderabile, forse addirittura la naturale evoluzione della civiltà umana se non si autodistruggerà nei prossimi decenni. Tante ancora sono le convinzioni da abbandonare e le cose a cui dovremmo rinunciare per poter raggiungere un equilibrio pacifico e anarchico come è su K-PAX. Il libro però, mostra le due facce della natura umana, quella sognatrice che tende ad un nuovo ordine, ad un “caos ordinato”, e quella razionale del dottor Brewer, che tende a sminuire ogni possibilità di un mondo diverso – pur rimanendo affascinato da trob – concludendo che K-PAX è la risposta ad un trauma familiare. Certo è, che viene facile fare il tifo per trob, anche se persino tra i lettori non mancano eccessi di razionalismo realista che tende a vedere trob il paziente e non trob l'alieno. Parliamo pur sempre di letteratura, a noi piace pensare a trob l'alieno e a K-PAX, non solo come ad una visione narrativa – seppure affondando le radici nelle più estreme teorie politiche e filosofiche – ma come un qualcosa a cui tendere, un giorno, come stadio finale di una possibile scala evolutiva dell'uomo. 
A.G.

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Molti ci hanno segnalato che questo libro è divenuto praticamente introvabile in Italia. Questo è un vero peccato. Pertanto proveremo a monitorare periodicamente la disponibilità del libro. Al momento le copie disponibili in italiano le trovate qui:

mercoledì 26 dicembre 2012

City - Alessandro Baricco


City
Alessandro Baricco
Feltrinelli Editore
p. 266

 


Scrivere una recensione per un libro di Baricco non è facile. È che generalmente ti salva un po' la trama, si inizia da quella, c'è certamente una storia in ogni libro, nella quale ogni autore si immerge con maggiore o minore destrezza. Nel caso di Baricco, la tentazione è sempre quella di soffermarsi sul come, sulla marea di parole che oscilla sulla pagina, di cavalcare l'onda anomala che talvolta prende il lettore di sorpresa e lo fa vorticare nella bianca bava di bollicine marine. Vorresti piuttosto dire “ti leggo una pagina, questo estratto”. Cose così, per dirla alla Baricco. Una trama in linea di massima c'è, ci sono dei personaggi, tanti, storie e storie nelle storie. C'è soprattutto una narrativa non convenzionale, asciutta, “strana”, spesso più vicina al nostro parlato che non al parlare narrativo, c'è come una ricerca, un viaggio che si compie nelle parole. Viene in mente Picasso: "a quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino". Ecco, per Baricco vale lo stesso, sembra quasi che vada alla ricerca di una scrittura infantile, una meraviglia che non vuole essere circoscritta in delle norme, ha voglia di danzare nella pagina, strappare il lettore da una storia e catapultarlo in un'altra, un labirinto quasi casuale; di casuale però v'è solo la percezione del lettore, dato che è un libro su cui Baricco ha lavorato per tre anni. Sono lampi, bagliori improvvisi, istanti che tentano di agguantare il lettore alle spalle per consegnarlo ad una qualche autenticità. 

Che poi per coloro i quali vogliono sapere chi sono i personaggi e di cosa parla si potrebbe persino trovare un qualcosa di utile da dirgli: c'è innanzitutto Gould, un ragazzino che è un genio, destinato al Nobel; c'è Shatzy Shell, una ragazza trentenne che diventa la sua governante; ci sono un gigante e un muto, un giovane pugile di buona famiglia che aspira al campionato mondiale e persino un western; ci sono tanti docenti universitari. Questi sono i personaggi, le strade di un libro costruito come fosse una città, le storie sono i quartieri e il lettore cammina in luoghi sconosciuti senza avvalersi di una mappa e non c'è uno disposto a dargli un'indicazione “porco mondo”. Alla fine sarà lui stesso ad unire i punti e disegnare la carta topografica di City. Questo è quanto si può dire, il resto è emozione che affiora all'improvviso, è immaginazione mista a vita, è inaspettata rivelazione che appare dal nulla magari di intere pagine scritte senza un punto o una virgola. È la straordinaria storia dei fiumi e della loro distanza dal mare, sono le assurde teorie di alcuni docenti universitari di Gould, è la fisolofia che si nasconde nel nulla delle Nymphéas di Monet. Perché se questo è un libro-città, allora quelle pagine sono un viaggio, il viaggio dello scrittore e che il lettore tenta di ripercorrere. Come per i viaggi, non è tanto la meta il nostro fine, ma tutto ciò che raccogliamo in termini di esperienza ed emozione nel percorso che ci porta ad essa: ciò che rimane. 
A.G.

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martedì 29 novembre 2011

La variante di Lüneburg - Paolo Maurensig



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La variante di Lüneburg
Paolo Maurensig
Adelphi editore, 1993
159 pagine
€ 8.00



La variante di Lüneburg, opera prima di Paolo Maurensig, particolarmente rivolto a chi sa giocare a scacchi e a chi non sa giocare a scacchi.
Può inconsciamente una partita protrarsi avanti nel tempo nonostante il trascorrere degli anni? Dipende dalla partita, è la risposta.
Del resto esistono partite e partite: tra queste, alcune riguardano unicamente il gioco in se e per sé; altre sono in grado di coinvolgere, oltre alle parti chiamate in causa – gli sfidanti – anche le persone che intorno ad esse gravitano – e nel caso de La Variante di Lüneburg sono molte. Una volta compreso e assodato questo punto, la partita in questione non è più soltanto mero gioco e pura finzione; al contrario, tutto nella vicenda viene ad assumere i connotati del mondo e della vita reale, anche le pedine, così come tutto fa capo ad un ordine prestabilito, lo stesso che Maurensig utilizza per svilupparne la trama ed il racconto.
Numerosi sono i personaggi, protagonisti e non, che prestano la loro voce alla narrazione e all’evolversi della storia. Con questo espediente l’autore riesce infatti a creare la giusta suspance e il pathos adeguato sia alle vicende ivi descritte che alle persone coinvolte.
La scrittura dell’autore è sì di facile comprensione ma al contempo è intercalata da tre blocchi distinti di narrazione che facilmente possiamo porre in analogia con il gioco degli scacchi: l’inizio o apertura, in cui come in un giallo si narra del ritrovamento del corpo di un uomo e delle fasi che a questo si antepongono; la partita vera e propria, giocata e raccontata attraverso l’ausilio della classica tradizione degli scacchi e dell’utilizzo di varianti, in questo caso una la variante in particolare, quella che dà il titolo al romanzo, La variante di Lüneburg; la chiusura e la fine: non sempre si vince, molto spesso le partite di scacchi si concludono in parità e questo è il caso del libro in questione: nessun vincitore, solo vinti.
«"Non gioco mai senza una posta” disse. E io, nello stato di tensione in cui mi trovavo, fui costretto a frugarmi nelle tasche in cerca di una monetina di valore equivalente da appaiare alla sua. Ancor prima di iniziare, stavo già facendo il suo gioco.»
Suicidio o omicidio?
A fine lettura potreste non porvi nemmeno la domanda.

M. L. A.

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martedì 1 novembre 2011

La fine è il mio inizio - Tiziano Terzani

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La fine è il mio inizio
Tiziano Terzani
Longanesi, 2006
p.422



“L'inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio.
Perché sono sempre più convinto che è un'illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c'è progresso.
Non c'è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti.
Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare.
Lo vedi anche nei fatti, nella banalità dei fatti, nelle guerre che si ripetono.”

Il libro è una chiacchierata tra Tiziano e suo figlio Folco, a cui vien data la possibilità, unica anche solo a livello personale, di domandare qualunque cosa desideri a suo padre. Il tutto si svolge all'Orsigna, in Toscana, un luogo fuori dal mondo in cui Tiziano Terzani ha deciso di rifugiarsi, insieme a sua moglie, in attesa che il suo destino di uomo ammalato si compia.
Folco chiede al padre di raccontargli la sua vita dall'inizio; il dialogo ben presto si trasforma nella storia di una vita avventurosa e bella, ricca di desideri, avventure, gratificazioni ma anche di delusioni, dolore, amarezza.

Terzani racconta di essere nato in una famiglia molto povera e di aver vissuto, un po' troppo controllato da sua madre, nella periferia di Firenze. Mente dotata per lo studio, viene notato dagli insegnanti che suggeriscono ai suoi genitori di farlo studiare: Tiziano ha sempre desiderato andar via da quel guscio ormai troppo stretto e gli studi sono stati un ottimo mezzo per fare della sua vita esattamente ciò che desiderava.
 Laureato in legge, sposato con Angela, Terzani cominciò come impiegato della Olivetti quando questa (...) non era soltanto la fabbrica per fare le macchine, era la fabbrica per fare le macchine per costruire una società in cui l'uomo vivesse a sua dimensione.

Dagli Stati Uniti d'America, dove studiò la Cina e il cinese e dove nacque il primogenito Folco, al Vietnam, Cambogia, Singapore, Hong Kong, Cina, Giappone, India: Terzani girò il mondo da giornalista nonostante questa professione non fosse la sua massima aspirazione (ma fu l'unica che gli permise di "non lavorare", se si eccettua il pezzo da scrivere a sera e da mandare al giornale); dopo un primo periodo a Il giorno, ottenne un posto come corrispondente estero allo Spiegel tedesco che gli diede letteralmente carta bianca poiché Terzani non era il classico giornalista inviato all'estero che sbarca nell'hotel più lussuoso e sicuro della zona di guerra e fa i suoi reportage facendo domande alle conferenze stampa. Terzani è stato un vero giornalista, che è andato a scavare negli orrori della guerra, che ha parlato - anche a rischio della propria vita - coi Vietcong o gli Khmer rossi, che ha cercato di capire le ragioni anche di quelli che erano considerati "il nemico" e che spesso, a posteriori, si è capito essere delle vittime; Terzani scriveva un altro genere di storie, andava a cercare altre verità oltre ai bollettini ufficiali.
Terzani è candido in tutto, anche nell'ammettere i propri errori o le valutazioni sbagliate. Ammette senza problemi la sua infatuazione per la caparbietà e il comunismo di Ho Chi Min ma soprattutto per la rivoluzione di Mao ed è altrettanto sincero nell'ammettere di essersi sbagliato: alla resa dei conti sostiene che, per la sua amatissima Cina (dalla quale, con suo grande rammarico, venne espulso perché accusato di spionaggio), la "rivoluzione culturale" è stata un errore fatale, poiché ha appiattito il Paese rinnegandone il glorioso passato che lui - sfuggendo ai controlli dell'autorità - ha tentato di ricercare, trovando in esso una bellezza incomparabile.
 Terzani, giunto alla fine della propria esistenza, sostiene di aver vissuto una vita bellissima e di essere pronto ad affrontare la morte con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che desiderava.

Questo libro è una miniera di libertà, tolleranza e storia: è meraviglioso il messaggio che quest'uomo ci ha trasmesso:
Non è così complicato (...) Capisco la congiura del consumismo (...) ma (...) Sei tu, tu che puoi scegliere se andare in pizzeria o se portare il bambino a vedere le lucciole.
Onestamente, Folco, questo mondo è una meraviglia. (...) E se riesci a sentirti parte di questa meraviglia (...) che vuoi di più? Una macchina nuova?

© Advenimiento

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