Colpi di Penna - Recensioni di libri: La ragazza dai sette nomi - Hyeonseo Lee

martedì 12 febbraio 2019

La ragazza dai sette nomi - Hyeonseo Lee


La ragazza dai sette nomi è più di un semplice libro: è una testimonianza. La testimonianza di una ragazza coraggiosa che è riuscita a fuggire dal suo paese natale (la Corea del Nord) e a costruirsi una nuova vita nonostante le difficoltà. Di momenti difficili, infatti, Hyeonseo Lee ne ha passati tanti ed è pronta a raccontarceli con una chiarezza disarmante ed una forza ammirevole. Nel suo lungo viaggio ha dovuto nascondere la sua provenienza e costruirsi ben sette diverse identità.

Genere: biografia
Editore: Mondadori
Pagine: 350

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 La giovane donna, che proviene da una famiglia media ed è stata educata al rispetto delle rigide regole del suo Stato, ci racconta della sua lenta presa di coscienza di fronte alle barbarie del suo governo. La Corea del Nord è descritta come una delle nazioni con il più basso livello di rispetto dei diritti umani ed il maggior livello di corruzione, ma i leader politici la presentano agli abitanti come il miglior paese del mondo. Complice una censura potentissima ed un indottrinamento senza precedenti, il popolo è davvero convinto di essere felice e di vivere in un paese da sogno. A Hyeonseo, però, a volte sembra di vivere un incubo e non un bel sogno. È dubbiosa, sospettosa e soprattutto sola perché sa di non poter parlare a nessuno delle sue preoccupazioni. Il rischio, infatti, sarebbe quello di essere denunciata e forse anche deportata nei campi di lavoro (quanto di più simile possa esistere ai campi di concentramento). Si organizza di nascosto, allora, e tenta una rocambolesca fuga verso i confini e poi verso la libertà. Sa che è a rischio la sua sopravvivenza, ma lei vuole fare più che sopravvivere: vuole vivere.   

Non si sa molto della Corea del Nord (anche perché poco si vuole lasciar trapelare), quindi libri come questo, secondo me, sono rari e preziosi. Leggere queste pagine può aiutare a conoscere una cultura lontana e misteriosa, può essere utile per sensibilizzare chi legge e per aprire gli occhi sulle condizioni in cui versa la popolazione. A dare forza alla giovane fuggiasca è la fiducia di poter scoprire altro del mondo, di poter conoscere la verità che sente le sia sempre stata nascosta, la voglia di inseguire un sogno. Non mancano momenti commoventi, in cui si tocca il picco della drammaticità (o, oserei dire, della tragedia), ma la lettura è, nonostante tutto, leggera e scorrevole. La storia è, infatti, avvincente e avventurosa, così tanto che a volte ci si dimentica che si sta leggendo una storia vera e sembra di essere di fronte ad un mondo distopico. Questo mondo però esiste eccome e tante atrocità si stanno commettendo proprio in questo momento, mentre io scrivo e voi leggete. 

Simona Demuru

   

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