Colpi di Penna - Recensioni di libri: Ecocidio - Jeremy Rifkin

giovedì 13 settembre 2018

Ecocidio - Jeremy Rifkin

L'atto di consumare il mondo è pieno dell'irrequietà tensione fra amore e abbandono, fra esuberanza della vita e spettro terrificante della morte: è per questo che l'esercizio del potere sulla natura ci riempie di eccitazione e passione da una parte, ma, dall'altra, di disgusto e ripulsa

Genere: Economia, Ambiente, ecologia
Editore: Mondadori 
Collana: Oscar bestsellers
Pagine: 392

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Jeremy Rifkin è un economista e sociologo americano, una delle menti più attente ai risvolti della new e green economy. Autore di numerosi best seller, fervente sognatore o Don Chisciotte dell'economia, Rifkin è un attento analista, un minuzioso scrutatore dei vizi e limiti del contemporaneo, da cui parte per delineare un mondo alternativo. Di lui abbiamo apprezzato tantissimo il quasi utopistico saggio Economia all'idrogeno, ma ancor di più apprezziamo questo Ecocidio, il lucido e spietato saggio sulla civiltà della carne

Pubblicato nel 1992, giunto ad oggi dopo innumerevoli ristampe, il più che mai attuale Ecocidio (che letteralmente significa "distruzione consapevolmente perpetrata di un ambiente naturale"), è un best seller di fama mondiale. Un saggio dal valore inestimabile e che, oggi, 2018, non può essere certo ignorato se si vuole vivere in questo mondo a lungo e con un briciolo di consapevolezza. Una presa di coscienza che può portare a due sole strade: il cambiamento che porta alla salvezza, oppure la stasi che lascia tutto invariato portando consapevolmente verso la distruzione del pianeta terra: una conclusione che sembra spingerci verso una soluzione obbligata, quella dell'abbandono del culto della carne, pena la nostra stessa estinzione. 

Ecocidio è un saggio che in qualche modo sostiene le ragioni dei vegetariani, ma ne appoggia la causa da un'ottica che non è quella compassionevole ed emotiva della solidarietà animale. Rifkin affronta tutta la trattazione da un punto di vista storico, culturale, economico, di sostenibilità ambientale e di salute pubblica. Scorrere le pagine di Ecocidio è come affrontare un tortuoso viaggio in un girone infernale, ma in questo caso l'inferno non è la suggestione di un poeta, ma l'amara fotografia realistica del nostro stesso pianeta. Rifkin affonda le radici nella storia antica, partendo dagli antichi culti bovini, dal primo sodalizio uomo-animale, per raccontarci come, conquista dopo conquista, l'impero della carne si sia imposto. Un cammino storico non privo di conseguenze e dolore. Lungo la linea del tempo dell'ascesa della cultura della carne, c'è una strada ai cui margini riposano lapidi che raccontano di dominazioni, di terre espropriate, di saccheggi, disastri ambientali, di schiavitù, di sterminio di altre specie animali, ma anche grandi innovazioni tecnologiche e industriali: la carne è stata protagonista della storia umana, nel bene e nel male. Tuttavia oggi ci troviamo a un bivio. La cultura della carne oggi è costretta a scontrarsi con delle conseguenze di portata globale, che industria e consumatori non possono più ignorare: la fine di terre vergini, la continua distruzione di foreste primordiali, la perdita di fertilità dei terreni, la progressiva erosione dei suoli, l'aumento dei gas serra, il surriscaldamento globale, le malattie del benessere, le disuguaglianze sociali, la scarsità  di risorse essenziali come l'acqua dolce, etc.,  sono alcune delle urgenze globali su cui l'industria della carne pesa in maniera enorme. Un libro che non è affatto ideologico, ma esamina dettagliatamente il problema, con metodo scientifico, mettendo sulla bilancia fatti, dati e numeri di un disastro globale. 

Nel 1992, anno della prima pubblicazione di Ecocidio, certe problematiche erano presenti, ma ancora lontane dal punto di crisi. Oggi, ventisei anni dopo, quelle parole si presentano ancor più vive in tutta la loro drammatica attualità: verità che sempre più scienziati hanno confermato, ma con le quali, ancora, industria e società civile non vogliono fare i conti. Il tempo stringe e verrà presto il giorno in cui quel succulento boccone, pieno di carne macinata e grasso, ci rimarrà indigesto: e sarà forse troppo tardi per sputarlo.
Alessandro G.

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