giovedì 28 agosto 2014

Contro l'amore (Against Love) - Laura Kipnis

Ecco un'altra domanda: è la persistenza dell'etica del lavoro a tenerci legati alla "coppia cameratesca" e alla sua dittatura quotidiana, o è il carattere particolare della suddetta coppia a incatenarci a un regime lavorativo sfiancante? Su quest'ultima la giuria sta ancora deliberando. 

Genere: Società e costumi, Scienze sociali
Editore: Einaudi - pagine 207
Listino: €12 (15% sconto)

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Contro l'amore (Against Love) è un saggio brillante, sincero, bruciante. Ad una prima lettura di copertura, soprattutto se si giudica a partire dal libro, potrebbe trarre in inganno, spingendo forse a farsi l'idea di trovarsi davanti una donna frustata che si lancia in invettive contro l'amore per curare le proprie delusioni. Ma assai di più. Il polemico pamphlet della sociologo e saggista americana Laura Kipnis mette nero su bianco, con schiettezza e irriverenza, affonda la sua penna tra le lenzuola della coppia contemporanea e va a stimolare i senti addormentati. È come pulire uno specchio annerito dietro al quale si nascondono le nostre illusioni sui rapporti amorosi. Lucida, fredda come un chirurgo, non si legge tra le righe nessuna frustazione, ma un'attenta osservazione scientifica. E non è nemmeno un patetico manuale su come salvare la coppia - genere letterario cult di cui l'autrice persino si irride - bensì una minuziosa operazione di vivisezione volta a smascherare, non senza un tocco di originalità, le noiose dinamiche dell'amore contemporaneo. 

L'assunto di base della Kipnis è la diretta correlazione tra l'amore - o l'idea d'amore in cui pubblicità e film vogliono farci aderire - e l'etica del lavoro. Il concetto di impegno, di fatica, sono buoni per far filare dritto tanto un ambizioso lavoratore ben inserito nella macchina produttiva, quanto un marito - o una moglie - ideale. Perché l'amore è soprattutto impegno, ci dicono, è soprattutto regole da rispettare per far funzionare le cose. E il desiderio? Il desiderio annienta ogni possibilità di consumo, non fa sorgere il desiderio d'altro - dei beni di consumo - e pertanto crea una società improduttiva. Meglio un'istituzione governata da regole e noia, operosa e disciplinata. 



Questi sono i binari su cui si muove la Kipnis, con un eloquio tagliente e appassionante, con tanto di elogio all'adultero, autentico rivoluzionario - ribelle, come quei primi operai che scioperavano nelle fabbriche - artista del sotterfugio, che alle regole preferisce le pulsioni. O forse la semplice e nuda verità. L'amore eterno? In un'epoca tanto individualista non si può più mentire, stare insieme per sempre richiede autocontrollo e disciplina e la soppressione di ogni pulsione di piacere. Dunque un libro davvero interessante, talvolta esilarante con i tanti esempi di regole coniugali assurde, di esasperati che hanno raggiunto il culmine, di citazioni letterarie e cinematografiche. Per completare tutto con un'analisi storica dell'evoluzione della coppia nel tempo fino alla "dittatura della coppia contemporanea", senza farsi mancare un fotografia dell'ipocrisia del potere che professa la fedeltà e pratica l'adulterio. Senza arrivare a una sentenza, senza dare ricette, se non quella di accettare l'inevitabile, ci lascia in eredità una domanda: ma è proprio possibile amarsi davvero e non costringersi ad amarsi?
Matteo Di Stefano

      

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